Ricordi di Pietra è un documentario sul Castello di Cancellara e la sua comunità. Raccogliamo le voci dei protagonisti, le loro vite ed i loro ricordi per conservare memorie che altrimenti andrebbero perdute. Nonostante il documentario sia circoscritto a questo luogo, ciò che viene raccontato è spesso tanto profondo e personale, quanto universale. Lo scorrere del tempo in un piccolo paese. Il duro lavoro, le gioie, i dolori. L’amore ai tempi della civiltà contadina, i giochi all’aperto. Poi il terremoto del 1980 e l’abbandono. L’esplorazione e l’introspezione. E immancabili le leggende che sopravvivono tra le pietre del castello, tramandatesi in mille varianti, tra le famiglie e con le generazioni.
L’origine del castello si perde nei secoli addietro, nonostante il primo documento in cui viene citato ufficialmente risalga soltanto all’epoca di Ferrante d’Aragona. Nel corso del tempo è stato fortezza, residenza, carcere, abitazione, finché venne messo all’asta, dopo la morte di Riccardo Candido di Trani, ultimo signore di Cancellara. Don Giambattista Ianniello, il cancellarese che lo acquistò nella prima metà dell’Ottocento, avrebbe diviso tra i suoi eredi l’edificio e i possedimenti circostanti. Per questo motivo, il castello è stato abitato, fino a qualche decennio fa, da contadini e proprietari terrieri, gli stessi poi costretti all’abbandono, a causa del terremoto e dell’introduzione del vincolo architettonico. Chiuso per decenni, non ha cessato di essere un simbolo per la comunità, animato ancora dai giovani, in esplorazioni proibite e occasionali, a rafforzare il legame con torri e cortili, stanze e leggende.
La straordinaria riapertura del 2014, ha scatenato un’ondata spontanea di ricordi ed emozioni, che Marilisa Biscione, con l’aiuto di Giovanni Salvatore (regia e DOP), dell’associazione Anima Loci e di tanti altri, ha immaginato di raccogliere ed elaborare, con lo scopo di riconsegnare totalmente il bene alla comunità. Questa simbolica restituzione, assieme allo sforzo di preservare memorie che altrimenti andrebbero perdute, è stato motore e intento del film-documentario “Ricordi di Pietra”.
La realizzazione ha visto coinvolte diverse professionalità, quasi tutte lucane, che hanno dato il loro apporto dalle riprese al montaggio, dal fonico alle musiche originali, dalla grafica al web. La produzione a cura di Anima Loci Associazione Culturale e l’impegno personale di ognuno dei soci coinvolti, infine, sono stati l’apporto costante e necessario lungo tutta la durata del progetto, grazie anche ai fondi del bando regionale “Nuovi Fermenti”, a quelli di vari enti pubblici e privati ed alle donazioni ricevute da tanti amici.